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(3-5-2): Belardi 6; Ignoffo 6, Scarlato 6, Savino 6; Toledo 6,5, Montervino 6 (dal 31' s.t. Corneliusson s.v.), Gatti 6, Corrent 6, Mora 6; Sosa 5,5 (dal 1' s.t. Varricchio 5,5), Berrettoni 6 (dal 12' s.t. Abate 6). (Gianello, Terzi, Montesanto, Pozzi). All. Ventura 6.
CITTADELLA (4-4-1-1):
Peresson 5; Dilani 6, Damien 6, Giacobbo 6,5, Stancanelli 5,5;
Amore 6 (dal 12' s.t. De Gasperi 6,5), Carteri 6,5 (dal 39' s.t.
Musso s.v.), Mazzocco 6(dal 1' s.t. Mazzoleni 6), Marchesan 6;
Sgrigna 7; Colussi 6. (Pavesi, Burriero, Cozza, Crocetti). All.
Maran 6,5.
Cronanca:
Da www.tele5napoli.com
I biancazzurri pareggiano col Cittadella
in casa dopo un calo fisico notevole nella ripresa. L´undici
di Ventura esce comunque tra gli applausi
dei quarantamila del San Paolo. Napoli con ancora poco fiato.
Vantaggio padovano con Carteri, poi Ignoffo, Savino
e Toledo danno l´
illusione della vittoria. Nella ripresa vengono fuori gli ospiti
che agguantano il pareggio con Giacobbo e De Gasperi.
C´è stato più di un momento, nel corso dell´esordio
del Napoli in serie C/1 in casa contro il Cittadella, nel quale
le schiene dei quarantamila ed oltre
accorsi al San Paolo per celebrare la rinascita della società
partenopea hanno tremato (per risultati e classifica della 3a
giornata clicca qui).
Sono stati momenti piuttosto lunghi, il primo durato ben duecentoquaranta
secondi, quelli intercorsi tra il sorprendente vantaggio della
squadra
allenata da Maran e il pareggio napoletano firmato da Ignoffo,
il secondo cominciato col clamoroso pareggio di De Gasperi
ad inizio ripresa e durato fino a fine partita. In fondo, però,
era giusto così: quasi tutte le squadre costruite al volo
pagano dazio all´inizio e, a ben guardare, il Napoli se
l´è cavata con poco: le condizioni fisiche delle
due squadre erano molto differenti e in campo questo lo si è
visto.
Ma andiamo con ordine: probabilmente la serie C non ha mai visto
così tanti spettatori sugli spalti di uno stadio, anche
volendo includere la parentesi della Florentia Viola in C/2 e
gli anni di crisi del Bologna: 40.000 persone, che si sono date
appuntamento per salutare la nuova squadra e il
nuovo presidente Aurelio De Laurentiis, che prima della
partita si è recato sotto la curva a salutare i tifosi
accompagnato dal d.g. Marino. Gli azzurri scendono in campo,
come previsto, con un modulo e una formazione votati all´
attacco: è un 3-5-2 spurio, con Gatti in cabina
di regia, Sosa e Berrettoni in avanti e Toledo
a fare da pendolino sulla fascia destra cercando di portare acqua
al mulino della squadra: è da questo settore che partiranno
le migliori azioni offensive. Il Cittadella, come previsto alla
vigilia, non snatura la propria essenza tattica e sciorina un
4-4-2 molto coperto: sono passati da molto i tempi in cui Glerean
ne esibiva uno tale solo in fase difensiva, ma che in fase offensiva
diventava un 4-2-4 audacissimo.
Pronti, via: e da subito non si capisce quale sia la big tra le
due squadre in campo. I padovani non hanno paura, rimangono attenti
ma non per questo rinunciano ad attaccare e, dopo soli quattro
minuti, passano: cross del bravo Amore al centro dove si fa trovare
pronto Carteri, in dubbio alla vigilia, che insacca di
testa alle spalle dell´incolpevole Belardi: 0-1.
Lo stadio di Fuorigrotta ammutolisce, quasi incredulo, ma siamo
ad inizio
partita e la stanchezza ancora non si fa sentire, cosicché
si può assistere ad una reazione piuttosto incisiva da
parte dell´undici partenopeo: Toledo
fa le prove con un cross (terminato con un colpo di testa innocuo
di Corrent) e quindi indirizza un traversone preciso verso
Sosa; torre di testa
dell´argentino e Ignoffo di sinistro scarica in porta: niente
può fare Peresson, è il pareggio. Il tifo sugli
spalti riprende vigore e accompagna
la manovra offensiva dei partenopei, che è sembrata già
dotata di buoni automatismi. Ci provano Sosa di piede e
Corrent di testa, quindi Sgrigna
mette paura a Belardi su punizione. Al 27´, però,
arriva il raddoppio: corner dalla sinistra e testa di Savino:
2-1. A quel punto i padovani vanno
in confusione e bastano due giri di lancette a segnare il gol
che sembra mettere a posto la situazione: ancora un cross, di
Montervino, arrivato a
Toledo che manda in area un passaggio per l´accorrente Sosa.
L´argentino non ci arriva ma così facendo sorprende
il portiere veneto Peresson, che guarda la palla sfilare
in porta per il tre a uno che sembra regalare una facile vittoria
al Napoli Soccer.
C´è il tempo solo per un
tiro di Sosa che dà a Peresson l´occasione
di riscattarsi e poi si va al riposo con i padroni di casa in
vantaggio di due lunghezze. La ripresa è tutta un´altra
partita: il Napoli di oggi non ha i novanta minuti nelle gambe
e, per giunta, al secondo minuto ci si mette anche un calcio di
punizione di Giacobbo da manuale a mettere in difficoltà
gli azzurri. Il Cittadella accorcia le distanze e ci crede, il
fiato napoletano è ormai a corto e il match si trasforma
in un paradossale assedio degli ospiti alla porta di Belardi.
Prima ci prova Sgrigna, poi ancora Giacobbo su punizione
e, infine, arriva il pareggio di De Gasperi su rigore,
una rete che era nell´aria ormai da qualche minuto. Il pubblico
è scosso, gli ospiti galvanizzati e addirittura ora tentano
di fare bottino pieno e schiacciano il Napoli in area. Sarebbe
troppo, effettivamente, e un po´ la buona sorte un po´
l´imprecisione padovana ci consentono di arrivare indenni
fino alla fine. Nel recupero un tiro di Varricchio rischia
di darci la vittoria, ma anche quella sarebbe stata eccessiva.
Vista con gli occhi del tifoso questa sarebbe da considerare una
dis fatta, vista con occhi più lucidi però non lo
è. Poco allenamento nelle gambe, poco feeling specialmente
in difesa, per molti elementi poca esperienza in categoria. Il
pareggio col Cittadella è da prendere come una lezione
per il futuro. Quello che conta è che, nel suo momento
migliore, il Napoli sia apparso nettamente superiore agli avversari.
Ora c´è da lavorare per mettere i novanta minuti
nelle gambe e migliorare l´affiatamento dei giocatori, il
resto verrà (o dovrebbe venire) da sé.